Premier Libano, ‘rischiamo una nuova guerra con Israele’: Salam avverte sulle conseguenze disastrose

Premier Libano, 'rischiamo una nuova guerra con Israele': Salam avverte sulle conseguenze disastrose Premier Libano, 'rischiamo una nuova guerra con Israele': Salam avverte sulle conseguenze disastrose



Il Libano si trova in una posizione sempre più precaria, con il rischio di una nuova guerra con Israele che aleggia sul paese.

A lanciare l’allarme è stato il Primo Ministro libanese, Najib Mikati, con il ministro degli Esteri, Abdallah Bou Habib, che ha dichiarato in un’intervista pubblica: “Rischiamo una nuova guerra con Israele.” Il premier ha sottolineato la gravità della situazione e le possibili implicazioni devastanti per il Libano, il cui tessuto sociale ed economico è già messo a dura prova dalla crisi interna.

Il ministro della Difesa libanese, Elias Salam, ha aggiunto una nota di forte preoccupazione, affermando che un conflitto con Israele avrebbe “conseguenze disastrose” per il Libano, già impegnato in una serie di difficoltà economiche e politiche interne. Salam ha descritto la situazione come un delicato equilibrio, dove la regione vive una crescente instabilità che potrebbe facilmente degenerare in un conflitto aperto.

Le tensioni tra i due paesi, storicamente legati da conflitti territoriali e da divergenze politiche, sono aumentate negli ultimi mesi a causa di scontri sporadici lungo la linea di demarcazione e dei continui problemi legati al confine marittimo, dove le risorse energetiche non ancora sfruttate sono oggetto di disputa. Il Libano e Israele non hanno mai firmato un trattato di pace e continuano ad affrontarsi sul piano diplomatico e militare.

La comunità internazionale ha fatto appello per la de-escalation, ma le preoccupazioni restano alte. Mentre le Nazioni Unite monitorano la situazione lungo la Blue Line, la linea di confine che separa i due paesi, il Libano teme che l’inquietante escalation possa portare a una guerra su larga scala, che avrebbe ripercussioni non solo sulla regione, ma anche sulle fragile economie dei paesi vicini.

La politica libanese è divisa su come gestire la crescente pressione. Le forze politiche del paese sono chiamate a trovare un terreno comune, ma l’influenza di gruppi come Hezbollah complicano ulteriormente la situazione. L’organizzazione, con il suo braccio armato, ha da tempo sostenuto una linea dura nei confronti di Israele, creando un ulteriore fattore di instabilità.

I segnali di allarme sono molteplici. Le dichiarazioni del premier Mikati e di Salam riflettono la paura di un’escalation militare che potrebbe portare a perdite umane e ulteriori sofferenze per la popolazione libanese, già provata da anni di crisi politica ed economica. In un contesto così incerto, il Libano cerca di trovare una via diplomatica per evitare il conflitto, mentre la comunità internazionale continua a monitorare con preoccupazione la situazione al confine tra Israele e il Libano.

Il rischio di un nuovo conflitto è alto, ma il destino del Libano resta appeso a un filo sottile, dove ogni passo potrebbe significare la differenza tra la pace e una nuova guerra devastante.