Un nuovo, acceso dibattito è divampato in Senato in seguito alla presentazione di una proposta di legge da parte di Fratelli d’Italia (FdI) che mira a rivoluzionare la procedura degli sfratti per morosità, rendendola significativamente più rapida e, in alcuni casi, slegata dal tradizionale iter giudiziario.
Il cuore della proposta, promossa in particolare dal senatore Paolo Marcheschi (FdI), è l’istituzione di una nuova Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti (AES), un organismo amministrativo vigilato dal Ministero della Giustizia.
Il Ruolo dell’AES: In presenza di una morosità accertata (di almeno due mensilità non pagate, con contratto di locazione regolarmente registrato), il proprietario potrebbe rivolgersi direttamente all’AES, bypassando in prima battuta il Tribunale.
Tempi Serrati: L’Autorità, dopo aver verificato la documentazione (estratti conto, comunicazioni all’inquilino), dovrebbe rilasciare il titolo esecutivo per lo sgombero entro 30 giorni. Questo rappresenta una drastica riduzione dei tempi, che oggi si protraggono per mesi o anni.
Tutele e Sanzioni: La proposta prevede anche un diritto di opposizione per l’inquilino entro sette giorni dalla notifica del provvedimento. Inoltre, sono stabilite sanzioni pecuniarie (fino a 20.000 euro) per i proprietari che dichiarino il falso o utilizzino la procedura per fini speculativi.
Sono inoltre richiamate le tutele per i casi di morosità incolpevole o particolare vulnerabilità (minori, disabili, gravi patologie), con possibilità di differimento dello sfratto fino a 90 giorni e l’agevolazione per una ricollocazione abitativa temporanea.
L’obiettivo dichiarato di FdI è quello di bilanciare i diritti di proprietà e la certezza del diritto, superando l’attuale stallo nella giustizia civile causato dalla lentezza delle esecuzioni degli sfratti.
La proposta ha immediatamente scatenato la forte protesta delle associazioni degli inquilini, con l’Unione Inquilini in prima linea. La segretaria nazionale, Silvia Paoluzzi, ha espresso profonda preoccupazione:
“È una proposta che, di fatto, elimina la tutela del giudice per migliaia di famiglie in difficoltà. Gli sfratti riguardano troppo spesso nuclei con minori, anziani e lavoratori poveri lasciati senza alternative abitative. Criminalizzare la morosità e accelerare gli sgomberi senza un adeguato Piano Casa pubblico e un fondo strutturale per il sostegno all’affitto è un attacco al diritto all’abitare.”
L’Unione Inquilini, che da tempo denuncia l’emergenza abitativa e l’alto numero di sfratti eseguiti con la forza pubblica (oltre 100 al giorno in media in Italia secondo dati recenti), ha chiesto il ritiro immediato del testo e ha annunciato una possibile mobilitazione per contrastare l’iniziativa, definita “incivile”.
La proposta si inserisce in un contesto normativo già orientato verso una maggiore protezione della proprietà, come dimostrano le norme già introdotte dal Governo sulla lotta alle occupazioni abusive, che hanno inasprito le pene e previsto lo sgombero immediato in alcuni casi.
La discussione in Senato si preannuncia tesa, chiamata a conciliare la necessità di celerità processuale e il diritto dei proprietari con la fondamentale salvaguardia sociale e il principio costituzionale del diritto all’abitazione.