Nuovo caos nei cieli del Belgio. Gli aeroporti internazionali di Bruxelles-Zaventem e Liegi (Liège Airport) sono stati costretti a chiudere nuovamente lo spazio aereo nelle scorse ore a causa dell’avvistamento di droni non autorizzati nelle rispettive aree.
L’annuncio è stato diramato dall’autorità belga per il controllo del traffico aereo, Skeyes, che ha imposto lo stop a tutti i decolli e gli atterraggi per motivi di sicurezza, una misura che sta diventando sempre più frequente negli scali europei in seguito a recenti episodi simili.
L’interruzione forzata del traffico aereo ha avuto un impatto immediato e significativo sui servizi di trasporto. I disagi hanno portato alla cancellazione di 28 voli complessivi tra i due scali, lasciando a terra centinaia di passeggeri e causando ritardi a catena in tutta la rete aeroportuale.
I droni, la cui origine e il cui scopo rimangono al momento ignoti, sono stati avvistati in aree critiche, innescando i protocolli di sicurezza che prevedono l’immediata sospensione delle operazioni di volo per evitare potenziali collisioni o pericoli.
Questo episodio si aggiunge a una serie di avvistamenti di droni “fantasma” che hanno interessato più volte gli scali belgi, compresi quelli di Bruxelles e Liegi, e diverse infrastrutture critiche del Paese, comprese basi militari.
La ripetizione di questi eventi solleva interrogativi pressanti sulle vulnerabilità dello spazio aereo civile e sulla necessità di rafforzare le misure di anti-drone. L’uso non regolamentato di questi velivoli, sia per negligenza che per intenzioni malevole (come ipotizzato in altri contesti europei), rappresenta una minaccia crescente alla sicurezza e alla regolarità del trasporto aereo.
Le forze dell’ordine e le autorità aeroportuali hanno avviato immediatamente le indagini per identificare i responsabili di questi avvistamenti, che in molti Paesi sono puniti con pesanti sanzioni. L’obiettivo è prevenire ulteriori chiusure e garantire la piena operatività degli hub strategici belgi.



