La Commissione Europea ha rivisto al rialzo lo sviluppo dell’economia italiana nel 2022
Per il 2023 l’Ue ha stimato invece un aumento del Pil dello 0,9%
L’economia italiana in crescita oltre le attese nel 2022. La Commissione Europea ha comunicato che il Pil del bel paese dovrebbe salire quest’anno del 2,9%, in aumento rispetto alle previsioni elaborate a maggio. Nel prossimo anno invece la crescita dovrebbe rallentare. assestandosi allo 0,9%. Un dato in ribasso rispetto alle indicazione dall’UE fornite due mesi fa, che stimavano l’incremento del prodotto interno italiano nel 2023 dell’1,9%.
La salita del Pil è stata però accompagnato da un balzo verso alto dell’inflazione, che quest’anno, secondo la Commissione Europea, dovrebbe salire del 7,4%. Mentre nel 2023 dovrebbe scendere al 3,4%.
Secondo Bruxelles: “L’economia italiana si è dimostrata più resiliente grazie alla vivace attività edilizia“. Ma l’Ue ha fatto anche notare come: “la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, il calo della fiducia di imprese e consumatori, i colli di bottiglia nell’offerta e i costi di finanziamento oscurano le prospettive“.
Per l’UE: “Mentre le pressioni sui prezzi delle materie prime energetiche dovrebbero attenuarsi solo il prossimo anno, è probabile che la grave siccità nel nord Italia aggraverà l’impennata nei prezzi dei generi alimentari per i consumatori“. Secondo Bruxelles inoltre in questi due anni le pressioni salariali sono destinate ad aumentare.
Le previsioni per l’Eurozona
Problemi all’orizzonte invece per gli altri paesi dell’Unione. La Commissione Europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona. A maggio l’aumento del Pil indicato dall’UE era del 2,7% per il 2022 e del 2,3% per il 2023. Le nuove previsioni elaborate hanno indicato come l’incremento del prodotto interno lordo dovrebbe assestarsi al 2,7% per il 2022 e all’1,4% per il 2023. Secondo Bruxelles la guerra in Ucraina continua a influenzare negativamente l’economia europea, che risulta vulnerabile a agli sviluppi dei mercati energetici a causa della dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia.
Lo sviluppo del conflitto Russo-Ucraino determinerà, secondo la Commissione Europea, l’evoluzione dell’economia dell’Unione Europea. Un aumento del prezzo del gas potrebbe causare un ulteriore incremento dell’inflazione e la conseguente diminuzione della crescita. Secondo Bruxelles poi: “Gli effetti di secondo impatto potrebbero a loro volta amplificare le spinte inflazionistiche e determinare un inasprimento più severo delle condizioni finanziarie, che non solo peserebbe sulla crescita, ma comporterebbe anche maggiori rischi per la stabilità finanziaria”. Inoltre, secondo la Commissione Europea, la recrudescenza della pandemia nell’Unione potrebbe provocare nuove perturbazioni a livello economico.
Un cambiamento Positivo potrebbe però arrivare grazie al calo del prezzo del petrolio. L’inflazione potrebbe calare più rapidamente di quanto previsto e con un forte mercato del lavoro i consumi potrebbero rivelarsi più resilienti del previsto se le famiglie dovessero decidere di spendere i risparmi accumulati.
Le parole di Gentiloni
Il commissario europeo per gli affari economici e monetari della Commissione Europea Gentiloni ha spiegato come le previsioni elaborate dalla Commissione Europea non siano completamente affidabili a causa di una scenario internazionale non prevedibile: “Poiché l’andamento della guerra e l’affidabilità delle forniture di gas non sono noti, questa previsione è soggetta a un’elevata incertezza e a rischi di revisione al ribasso. Per navigare in queste acque agitate l’Europa deve dimostrare leadership: solidarietà, sostenibilità e sicurezza sono le tre parole che devono definire le nostre politiche”. Gentiloni si è espresso anche rispetto alla crisi di governo italiana. Europa Today ha riportato le sue parole: “Rispetto all’evoluzione politica in Italia, io parlo spesso di acque agitate. In queste acque agitate con guerra, alta inflazione, rischi energetici, tensioni geopolitiche la stabilità è un valore in sé e penso che in questo momento serva coesione e non procurare instabilità e quindi noi seguiamo l’evoluzione della situazione italiana ovviamente con tutto il distacco del caso dal punto di vista ufficiale. Dal punto di vista personale il distacco è un po’ più relativo, ma comunque la seguiamo direi con preoccupato stupore“.
Marco Orlando