Renzi attacca i Pm è uno Squallido tentativo di inseguire ancora i possibili nemici.’ Atto nobile di Marina Berlusconi.
“Se facciamo uno sforzo per attenerci alla realtà, e solo a quella, cancellando ogni implicazione, retropensiero, elucubrazione ci rendiamo conto che la lettera di Marina Berlusconi è la doverosa e nobile denuncia di una figlia che difende il padre, ma anche di una cittadina che chiede una giustizia giusta e invita i PM a perseguire i reati, non a inseguire i nemici”. Lo scrive Matteo Renzi in una lettera al ‘Giornale’.
“Posso dire a voce alta e senza timore di apparire di parte che contestare a Silvio Berlusconi una qualsiasi forma di partecipazione nella drammatica vicenda delle stragi del 1993 è semplicemente folle. Le stragi dei Georgofili, di Roma e Milano, il fallito attentato a Maurizio Costanzo: davvero c’è chi vede una responsabilità di Berlusconi in tutto questo?”, prosegue tra l’altro il leader di Iv.
“Ha fatto bene Marina Berlusconi a criticare l’assurdità di queste infamanti accuse. Perché non è di una indagine che si sta parlando ma di un tentativo – quello di una minoritaria parte della magistratura – di alimentare la narrazione che i vertici delle istituzioni più lontani dalla sinistra avessero rapporti con la mafia”, sottolinea Renzi.
Per Renzi, “perquisire la casa di Dell’Utri trent’anni dopo – e dopo che comunque Dell’Utri ha trascorso anni in carcere – appare come il tentativo di alimentare la visibilità mediatici di una indagine che non ha sostanza e che non ha credibilità”. Il leader di Iv scrive ancora: “Reputo squallido che la procura di Firenze si preoccupi di infangare la memoria di Berlusconi ma non si occupi di garantire la legalità nella città che dai tempi dell`Istituto degli Innocenti accoglie i bambini, non li fa sparire per colpa del racket dell’abusivismo”.
Per il leader di Iv, “la Procura di Firenze si occupa d’infangare il Cavaliere ma non garantisce la legalità in città: lo vedremo quando la Consulta comunicherà le proprie decisioni, mi auguro il prima possibile. Ma proprio per questo le mie vicende con il procuratore Turco le affronto nelle aule giudiziarie dove spero che egli venga penalmente condannato per falso”.
“Non ho paura di dire la mia allora per difendere chi non può più parlare come Silvio Berlusconi. Ne difendo la memoria – da avversario – perché così facendo rendo un servizio non solo alla sua storia personale ma direi ancora prima elle Istituzioni di questo Paese. Bisogna smetterla di considerare gli avversari come mafiosi e combattere tutti insieme contro la mafia ora e sempre. Le dinamiche tra Forza Italia e la Premier non mi interessano. Ma spendere la mia parola per Silvio Berlusconi nasce dal desiderio di riportare tutti alla realtà e al rispetto. Senza il quale ogni gioco democratico diventa lotta nel fango e non scontro di idee”, scrive tra l’altro Renzi.