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Futili Arpeggi la nuova Silloge di Antonio Spagnuolo.  

Antonio Spagnuolo, poeta italiano, classe 1931, con oltre 50 anni di carriera letteraria, ritorna in libreria con la sua nuova...

IN QUESTO ARTICOLO

Antonio Spagnuolo, poeta italiano, classe 1931, con oltre 50 anni di carriera letteraria, ritorna in libreria con la sua nuova raccolta poetica, edita da Valle del Tempo Editore, Futili Arpeggi.

Un volume impreziosito da un saggio critico di Carlo di Lieto, “L’inconscio e l’agnizione dell’oltre nella poesia di Antonio Spagnuolo”.

“È giunto il tempo di chiudere i conteggi e affido

 il mio bagaglio di poeta all’illusione dell’eternità”.

A. Spagnuolo

RECENSIONE

Pagine velate da una profonda e intima nostalgia. Il poeta fa un viaggio nel suo profondo, nei suoi ricordi. Corre indietro nei suoi vissuti quasi a voler recuperare quei tratti mancanti. Quegli attimi persi. Ci induce a riflettere sul tempo e quanto sia lesto il suo passare, “Eppur era l’altro ieri”. Momenti vissuti, fuggiti via come in un battito d’ali e oggi, che gli anni pesano un po’ di più, in questa raccolta, Spagnuolo si racconta a cuore aperto, senza indugi manifesta il suo malessere e nel contempo sprona alla vita, alla bellezza che essa apre in ogni istante, ad ogni età. All’amore ancor vivo in lui per ogni attimo condiviso.

Si avverte tutta la sua consapevolezza sulla caducità della vita, il suo feroce passare.

Ma l’anima del Poeta è ancor colma di desideri, viva più che mai, e decanta il suo vissuto, lo ricerca in ogni suo gesto, seppur conscio che sia solo un miraggio di un tempo senza ritorno.

“Brinda alla menzogna per spiegare

l’incompiuto,

e la promessa rimane sospesa

nel rigore fluorescente della mancanza”.

Un velo dolce e amaro nel suo scrivere che mi tocca profondamente. Mi fa comprendere quanto sia importante vivere il presente, divorare ogni giorno con audacia e presenza.

Avere fame di vivere! Non lasciar incompiuto nulla!

I bisogni del cuore vanno nutriti. Il tempo non si ferma ad attendere i nostri timori, le nostre incertezze: lui passa e il cuor non si ciba. V’è sacralità in questi versi! Una raccolta che racchiude un cammino. Un uomo in cammino che, tramite le sue memorie, percorre un viaggio a ritroso in attimi che hanno segnato il suo passaggio terreno e che ora sfumano ogni giorno un po’ di più, lasciando velati spesso i suoi occhi e le sue membra, ma il cuore non tace mai!  Rammenta a colori ogni istante. Vivido, lucido, ricorda i momenti in cui batteva più forte, in cui ardeva di passione, ove il vigore dell’attimo travolgeva ogni cosa.

Spagnuolo capace Poeta, nato per esserlo, in questa sua nuova raccolta sa emozionare. Sa indurre alla riflessione spesso cruda sul senso della vita. I suoi ricordi riemergono sotto forma di liriche, accompagnano il suo sentire, attraversano le sue molteplici emozioni, donando al lettore una carica emotiva non indifferente. Si sente il suo malessere quando si abbandona al ricordo, quando la realtà innanzi si fa dura e imponente. Questa realtà cosi faticosa da accettare per ogni essere umano.

Il gioco è questo! Ogni mattina Falce

minaccia alle mie spalle sogghignando,

nera e feroce crede di carpirmi.

Io mi difendo per un altro giorno

e aspetto, balbettando qualche verso”

Mi colpisce la sua consapevolezza nel raccontare nel raccontarsi.

Nuda l’anima espone al mondo le sue fragilità, le sue memorie quei ricordi sbiaditi di un tempo fuggito senza metabolizzarne il reale passaggio.

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