Il film è un vero e proprio manifesto femminista. Altro che Barbie! Bello nella sua stranezza, ora è disponibile in streaming su Disney+ dopo le vittorie durante la notte degli Oscar
Ha vinto ben 4 premi Oscar senza dimenticare i due Golden Globe e il Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia. Un film che è stato un successo di critica e di pubblico, così bizzarro che è stato amato proprio per la sua stranezza. Ora, dopo che ha conquistato le sale cinematografiche, arriva in streaming dal 14 marzo sul catalogo italiano di Disney+. Stiamo parlando di Povere Creature, diretto da Yorgos Lanthimos e con un cast di grandi stelle tra cui una fantastica Emma Stone – brillante nel ruolo di Bella Baxter –, Mark Ruffalo – in un ruolo da vero divo dopo la sua partecipazione alla saga degli Avengers -, senza dimenticare il camaleontico Willem Dafoe. Diretto da uno dei registi più apprezzati della moderna cinematografia, lo stesso che ha primeggiato nei consensi con La Favorita, il suo ultimo lavoro è un vero e proprio colpo al cuore. Puro, bellissimo, straordinario, di grande impatto visivo ed emozionale, un racconto di formazione profondo e intuitivo che ha messo in scena il percorso di crescita di una donna in un mondo di soli uomini. Questo, rispetto al fenomeno di Barbie, può essere chiamato un vero manifesto femminista perché, con una sottile e piccata ironia, il regista è stato capace di raccontare il mondo delle donne con uno sguardo sfacciato e per nulla perbenista. Emma Stone ha dato tutto se stessa in un ruolo molto importante e anche molto usuale in cui sono emerse tutte le sue doti di attrice versatile. Ora che il film è disponibile in streaming, vi spieghiamo – in tre motivi – perché merita di essere visto senza se e senza ma.
Una storia che “ribalta” il mito di Frankenstein
Il film inizia con una scena molto emblematica: c’è una donna che si getta tra le acque agitate del Tamigi. Tempo dopo, un promettente studente di medicina viene chiamato da un eccentrico chirurgo per collaborare a un esperimento. Questo esperimento si chiama Bella Baxter. È una donna che si comporta come una bambina, non ha freni inibitori e non conosce il mondo esterno. Lei è frutto di un lungo e complicato esperimento del professore ma, dato che è fortemente legato a Bella, chiede a un suo alunno di poter seguire la giovane e assisterla durante il giorno. Bella, però, è una ragazza molto curiosa, che cresce in fretta e un bel giorno decide di lasciare il nido e scoprire il mondo. Si innamorerà dell’uomo sbagliato, si sposerà, patirà la fame e diventerà persino una prostituta ma, attraverso queste esperienze, scoprirà se stessa e il suo stesso passato. Fino a quando si troverà a fare i conti con una vita con non le appartiene. Una vicenda che alla lontana ricorda il mito di Frankenstein, ma il personaggio di Bella invece che ribellarsi al suo stesso creatore decide di prendere in mano la vita e… viverla. Per lei ci sarà un viaggio emozionante ma pieno di insidie e di pericoli.
Da bambina a donna. Come Emma Stone ha raccontato l’universo femminile
Non è di sicuro un racconto mono dimensionale. Sì, Emma Stone primeggia su gli altri ma sul suo percorso di formazione incontra tanti e diversi personaggi che, di conseguenza, le permettono di crescere e di capire il mondo. Il suo è un personaggio singolare, folle, disinibito ma con il passar del tempo muta in qualcosa di ben più profondo: da bambina diventa una donna. E questo passaggio è molto simbolico all’interno del racconto. Perché fa comprendere quanto sia difficile affermare la propria identità in mondo – quello dell’Inghilterra vittoriana dove è ambientata la storia – in cui una donna non poteva sognare di avere una vita diversa. Bella Baxter fa comprendere che tutto può succedere se il primo a volerlo sei solo tu.
Un racconto barocca e decadente
Nota a margine. Quello di Povere Creature sembra una storia moderna e attuale ma in realtà è ambienta durante il 1800 in un’epoca oscura e lontana dai tempi moderni. Il regista, però, immagina un’Inghilterra ben diversa da quella che si legge nei libri di storia. Descrivere un mondo barocco, decadente ma pieno di voglia di vivere, dominato da una tecnologia e una scienza rudimentale ma che non sfugge dal suo obbiettivo ultimo. È come se fosse un quadro in movimento. E la sua bellezza è insita anche in questo dettaglio.