È arrivata la stagione invernale e con essa il freddo che si fa sentire un po’ dappertutto.
Noto è il suo effetto su ossa e articolazioni che provoca un irrigidimento diffuso. Succede che meno ci muoviamo per ripararci dal freddo, più il corpo si irrigidisce e così inizia un circolo vizioso che mette a dura prova muscoli e articolazioni, trasformando l’inverno in un nemico silenzioso. Un recente studio ha evidenziato la connessione tra condizioni climatiche rigide, inattività e dolori articolari, anche se non è solo colpa del termometro che scende. Sull’effetto del fretto su ossa e articolazioni facciamo chiarezza con Pietro Marconi, fisioterapista, esperto del movimento e ideatore di fisioallenamento.it . Cosa provoca l’irrigidimento delle articolazioni in inverno? La causa è solo il freddo? Il freddo non è l’unico colpevole, ma piuttosto un catalizzatore che ci spinge a fermarci, a irrigidirci e ad adottare posture scorrette. È così che muscoli e articolazioni si bloccano e il fastidio aumenta. Questo circolo vizioso amplifica quella sensazione, soprattutto al mattino, quando il corpo è più rigido. Il movimento è la risposta naturale per mantenere il corpo caldo, elastico e attivo spezzando quel circolo vizioso che il freddo tende a creare. Anche piccoli gesti fatti appena svegli aiutano a sciogliere le tensioni, riattivare la circolazione e mantenere il corpo caldo ed elastico, spezzando il blocco che il freddo tende a creare. Quali sono le cattive abitudini che possono peggiorare tutto? Stringersi e alzare le spalle, come quando rabbrividiamo affatica ulteriormente muscoli e tendini, come anche le variazioni della pressione atmosferica influenzano l’interno delle articolazioni, provocando gonfiore e fastidio, soprattutto a chi soffre già di disturbi articolari. Anche il liquido sinoviale, che ha il compito di lubrificare le articolazioni, tende a diventare più denso, spiegando l’origine dell’espressione “arrugginite”. Percepire il dolore è solo una questione fisica? La connessione tra freddo e indolenzimento non è solo fisica, ma anche mentale. Spesso è la nostra convinzione che il freddo “faccia male” a peggiorare la percezione del fastidio. Non è solo una questione fisica perché la sensazione di indolenzimento è soggettivo e influenzato da fattori culturali, emotivi e cognitivi. Se crediamo che il freddo peggiori tutto, tenderemo a notare i fastidi più facilmente. Ecco perché serve un approccio integrato, mente-corpo, per affrontare davvero il problema. Il movimento può essere ritenuta una risposta naturale al freddo? Il movimento è la risposta più naturale ed efficace che abbiamo. Il corpo, quando si muove, produce calore e scioglie tensioni muscolari, ed è il motivo per cui una passeggiata o anche un semplice esercizio fisico riescono a regalarci un’immediata sensazione di benessere. Quando restiamo fermi interrompiamo questo meccanismo naturale perché i muscoli si accorciano, le articolazioni si irrigidiscono e il freddo sembra penetrare più a fondo. In realtà, è il corpo stesso che ci sta chiedendo di reagire. Assecondare il corpo con piccoli gesti regolari significa dargli quello di cui ha bisogno, soprattutto nei mesi più freddi. È come rispondere a un bisogno primordiale con una soluzione altrettanto naturale. Quali esercizi ci consiglia per iniziare la giornata senza dolori? Non serve essere atleti per affrontare l’inverno. Con piccoli gesti quotidiani è possibile mantenere il corpo elastico e pronto ad affrontare qualsiasi giornata. Mentre ti lavi i denti in bagno, aiuta la mobilità delle anche stare in piedi davanti allo specchio con le gambe leggermente divaricate, alzare lateralmente una gamba mantenendola tesa, rimanere in equilibrio per almeno 5 secondi, alternare e ripetere 5 volte. Mentre ti sposti in cucina, passando da una porta, eleva le spalle in piedi tra uno stipite e l’altro di una porta. Appoggia gli avambracci sugli stipiti in posizione a U o “a candelabro”. Fai scivolare le braccia verso l’alto poi tornare alla posizione iniziale. Bisogna Ripetere cinque volte questo esercizio. Mentre aspetti il caffè in cucina fai stretching dei polpacci, in piedi, un passo avanti distante 30-40 centimetri, fletti il ginocchio anteriore e mantieni la schiena dritta. La gamba posteriore rimane testa, piede ben appoggiato a terra, rimani almeno 5 secondi, alterna la gamba e ripeti 5 volte. |