“L’apertura della Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia voluta da Papa Francesco è molto più di un gesto simbolico. Si vuole così dimostrare, in questi giorni di festa, una particolare vicinanza alla popolazione detenuta, agli operatori carcerari, alle famiglie di chi sta scontando la pena”. Lo ha affermato il presidente del Cnel Renato Brunetta, in occasione dell’apertura della Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia.
“Il Papa, riprendendo la sua teoria di una ‘cultura dello scarto’, vuole con questo gesto sottolineare che il recupero è possibile anche se società e carcere sono ancora due mondi incapaci di comunicare efficacemente tra loro. Uno strumento per farli incontrare – osserva Brunetta – è sicuramente il lavoro, fuori e dentro le carceri, purtroppo finora poco sviluppato. Il Cnel con il suo disegno di legge depositato alle Camere, intende raggiungere l’obiettivo della ‘Recidiva zero’, al fine di avviare una logica di rete che rappresenti, per l’intera popolazione dei reclusi, una prospettiva e una speranza di integrazione, dando compiuta applicazione al principio di rieducazione della pena previsto dall’articolo 27 della Costituzione. Solo un impegno collettivo può garantire che la giustizia riabilitativa diventi un obiettivo comune, concreto e raggiungibile”, conclude l’ex ministro.