Prima di Grey’s Anatomy c’era solo ER: alla riscoperta del medical drama più famoso degli anni ‘90

Solo qualche giorno fa si sono festeggiati i primi 20 anni del dramma medico creato da Shonda Rhimes, ma non avrebbe avuto successo se non ci fossero state le emergenze di ER. La serie tv a cui ha partecipato (anche) George Clooney fu la prima che aveva ridefinito il genere e fu la prima che aveva raccontato la vita negli ospedali con realismo e senza peli sulla lingua. Oggi è in replica su Warner Tv.

Era il 27 marzo del 2005 quando in America e sul network della ABC era andato in onda il primo episodio di Grey’s Anatomy. La serie tv che porta ha firma di Shonda Rhimes è stata un vero e proprio successo di critica e pubblico tanto da diventare uno dei medical drama più celebri del piccolo schermo. Ad oggi, infatti, sono in fase di realizzazione gli episodi della stagione numero 22 e, nonostante il cambio di registro e nonostante le storie meno influenti rispetto al passato, la serie è ancora tra le più celebri in America come in Italia (che è disponibile su Disney+).  Eppure il successo di Grey’s Anatomy, in un certo qual modo, ha oscurato l’appeal di un’altra serie a sfondo medico che, prima di lei, ha trovato il modo di imporsi tra il pubblico grazie a storie schiette, sincere e personaggi dal grandi appeal. Grey’s Anatomy e tutte le serie mediche a lei succedute non sarebbero esistite se non ci fosse stato l’apporto di ER, medici in prima linea. Il primo episodio, in America, risale al settembre del 1994 e per ben 15 stagioni è stato un faro per la serialità di genere e per la tv gratuita. Non è stata la prima serie a sfondo medico ma è stata la prima che le ha dato un’identità. Oggi il suo ricordo si è offuscato soprattutto perché, al momento, non è presente in nessuna delle piattaforme streaming del nostro Paese. È in replica su Warner Tv (canale digitale e gratuito) e per questo è giusto ricordare la sua bellezza e la sua straordinaria profondità.

Medici, infermieri e emergenze mediche: la formula del successo di ER

Una storia che lascia ben poco all’immaginazione. Ben lontano dai meccanismi di una soap-opera, la serie mette in scena un racconto realistico su un ospedale di Chicago e sceglie il pronto soccorso del Country General per fotografare la tipica giornata lavorativa di un medico e di un infermiere, tra emergenze dell’ultimo minuto, dilemmi etici e prove di coraggio. Tutto, solo per salvare la vita dei pazienti. Dicevamo, racconta la tipica giornata lavorativa dei medici e infermieri che lavorano al pronto soccorso ed è strutturata come una vera e propria descrizione realistica di una classica giornata lavorativa, presentando diversi casi intrecciati l’uno all’altro, senza bisogno di ricorrere frequentemente ai cosiddetti plot twist (diversamente da quello che accade oggi). Ovviamente, oltre ai casi clinici c’è spazio anche alle vicende personali dei medici che, però, non prendono mai il sopravvento sulla parte medica, restando in aggiunta a una storia focalizzata più sull’aspetto clinico che su quello individualista. Questa formula ha permesso alla serie di andare avanti per più di 10 anni, anche se, a causa di un forte competitività, alla fine, anche ER si è adeguato. L’ultimo episodio, però, è da antologia.

 Una serie che non ha mai perso la sua identità

Con ben 351 episodi all’attivo, ER ha infranto ogni record (almeno fino a quel momento). È diventato lo show più longevo a sfondo medico e il primo che, senza falsi moralismi e finti perbenismi, ha aperto una parentesi sulla professione. I medici, da sempre visti come una sorta di super-eroi, qui vengono spogliati da quest’aura quasi magica e mostrano sia la loro umanità che le loro stesse fragilità. Più che altro, ER mette in mostra tutte le criticità di una professione medica e riflette su tutte le incongruenze di tutta la sanità americana che, già venti anni fa, era a un passo dal collasso. Oltre a questo, riflette su tutte le difficoltà dell’essere medico e su quanto sia difficile affermarsi in una realtà molto competitiva e dove non c’è spazio per i più deboli.

La serie dei record

Fu prodotta ininterrottamente per 15 stagioni, è stata ispirata dai racconti Casi di emergenza (Five Patients) di Michael Crichton; è andata in onda dal 19 settembre 1994 al 2 aprile 2009. E.R. ha avuto un notevole successo di pubblico ed è stata acclamata dalla critica, in particolare per la sua accuratezza nel descrivere quadri clinici particolarmente articolati, per la precisione della terminologia medica e per l’aver reso popolare un genere (quello appunto del dramma ospedaliero) fino ad allora inesplorato nel mondo della serialità televisiva, distaccandosi stilisticamente dalla maggior parte delle fiction americane del periodo. La serie ne ha influenzate molte altre negli anni successivi, vedi Dr. House – Medical Division, Scrubs – Medici ai primi ferri, Private Practice, Nip/Tuck, Chicago Med, The Resident e The Good Doctor, ed è stata spesso considerata una delle migliori mai realizzate. Inoltre è ricordata per essere stata il trampolino di lancio per attori quali George Clooney e Julianna Margulies. La sua prima stagione attirò circa 19 milioni di spettatori, diventando il serial più seguito dopo Seinfeld.