La longevità del nostro cervello è strettamente associata al tempo che trascorriamo online

La longevità del nostro cervello è strettamente associata al tempo che trascorriamo online La longevità del nostro cervello è strettamente associata al tempo che trascorriamo online

L’accesso a Internet è diventato buona parte fondamentale della nostra vita quotidiana.

Tuttavia, un nuovo studio condotto dall’Università della British Columbia (Canada) e dall’Università del Texas ha rivelato un aspetto sorprendente: la longevità del nostro cervello potrebbe essere strettamente legata al tempo che trascorriamo offline.Secondo la ricerca, è possibile “invertire” l’età cerebrale di ben dieci anni semplicemente riducendo il tempo passato su Internet, in particolare disattivando l’accesso alla rete sul nostro smartphone per sole due settimane.

Pubblicata sulla rivista Pnas Nexus, la ricerca ha coinvolto 400 partecipanti, tra cui studenti e adulti in età lavorativa, con una media di 32 anni e il 63% di donne. L’obiettivo era indagare gli effetti della disconnessione dalla rete sull’attività cerebrale e sul benessere mentale dei partecipanti. Ai soggetti è stato chiesto di scaricare un’app che bloccasse l’accesso a Internet sui loro smartphone, ma che permettesse ancora di effettuare telefonate e inviare messaggi. In questo modo, il principale cambiamento osservato riguardava la limitazione della connessione alla rete.

Prima e dopo il periodo di disconnessione, i partecipanti sono stati invitati a completare un questionario mirato a misurare la funzionalità cerebrale e il benessere psicologico. I risultati sono stati sorprendenti: la quantità di tempo trascorso sugli smartphone si è ridotta drasticamente, passando da una media di 314 minuti al giorno a soli 161 minuti. Questo cambiamento, sebbene sembri piccolo, ha avuto un impatto enorme sulla capacità di concentrazione dei partecipanti, migliorando significativamente la loro “attenzione sostenuta”. Quest’abilità, che indica la capacità di mantenere la concentrazione su un’attività per periodi prolungati, è aumentata al punto da risultare equivalente a quella di una persona dieci anni più giovane.

Non solo la capacità di concentrazione è migliorata, ma anche la salute mentale dei partecipanti ha visto un netto miglioramento. Il 90% dei soggetti ha riferito di aver riscontrato benefici sul piano psicologico, con risultati superiori a quelli che ci si potrebbe aspettare dall’assunzione di antidepressivi per due settimane. Questi miglioramenti si sono manifestati in una maggiore sensazione di benessere personale e soddisfazione nella vita, con i partecipanti che hanno dichiarato di sentirsi più equilibrati e positivi.

Questi risultati suggeriscono che il tempo trascorso online, seppur utile in molti casi, può avere un impatto negativo sulla nostra salute mentale e sulla funzionalità del nostro cervello. L’incessante stimolazione che proviene dalla navigazione su Internet, dai social media e dalle notifiche continue, potrebbe infatti contribuire al declino delle nostre capacità cognitive, rallentando i processi di concentrazione e aumentando i livelli di stress.

La disconnessione, seppur temporanea, sembra agire come una sorta di “reset” per il cervello, permettendo di recuperare funzionalità cognitive perse a causa dell’eccessivo utilizzo della tecnologia. In questo senso, lo studio sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra la vita online e offline, incoraggiando pratiche di disconnessione periodica che favoriscano il nostro benessere mentale e la salute cerebrale.

La ricerca suggerisce che ridurre l’esposizione alla rete, anche solo per due settimane, può portare a significativi miglioramenti nelle nostre capacità cognitive e nella salute mentale. Il tempo passato online, pur essendo essenziale in molti aspetti della vita quotidiana, dovrebbe essere gestito con maggiore consapevolezza. La “disconnessione” può essere un passo importante per rallentare il naturale invecchiamento del nostro cervello e migliorare la qualità della nostra vita.