La presidente del Consiglio ha accolto il vicepresidente giunto a Roma. In mattinata ha avuto anche una “buona telefonata” con von der Leyen.
Clima cordiale e toni distesi oggi a Palazzo Chigi, dove la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, in visita ufficiale nella capitale. “Sono orgogliosa del rapporto speciale che lega l’Italia agli Stati Uniti”, ha dichiarato Meloni al termine dell’incontro, sottolineando “la solidità dell’alleanza atlantica” e la volontà comune di affrontare insieme le sfide globali.
Il colloquio si è concentrato principalmente sulla situazione in Ucraina, le relazioni commerciali transatlantiche e la cooperazione in ambito energetico e di difesa. Da parte sua, Vance si è detto “ottimista” sulla possibilità di mantenere il sostegno a Kyiv, pur nel rispetto delle “priorità interne” statunitensi. Ha inoltre lasciato intendere aperture su una revisione dei dazi, tema sensibile per l’export europeo e in particolare per il settore agroalimentare italiano.
L’incontro si inserisce in un contesto di rinnovata sintonia tra Roma e Washington, favorita anche dalla nuova amministrazione statunitense guidata da Donald Trump, con cui Meloni intrattiene rapporti regolari. “Il nostro dialogo è franco e costruttivo”, ha detto la premier, confermando che l’Italia intende continuare a svolgere un ruolo attivo nel G7 e nella NATO.
In mattinata Meloni aveva avuto anche una “buona telefonata” con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, con cui ha discusso temi legati alla prossima agenda strategica dell’UE, immigrazione e investimenti in transizione energetica. Un doppio segnale, quello della giornata, che rafforza il profilo internazionale del governo italiano, sempre più intenzionato a muoversi come ponte tra le due sponde dell’Atlantico.
Non sono mancati, però, commenti critici da parte dell’opposizione, che accusa Meloni di “allineamento acritico” alle politiche statunitensi. Ma da Palazzo Chigi si ribadisce che la priorità resta “difendere gli interessi nazionali all’interno delle grandi alleanze”.