Il Gladiatore 2, su Paramount+ arriva il sequel del celebre film con Russell Crowe

25 anni dopo il grande successo del primo film, Ridley Scott torna a raccontare la Roma Imperiale con il Gladiatore 2. Eccessivo e con i toni da soap-opera, il sequel convince per una perfetta messa in scena. Tuttavia, pecca in una rivisitazione storica fin troppo romanzata a discapito poi di un film che non è epico come il precedente. Paul Mescal, però, convince a pieni voti. In streaming su Paramount+ dall’11 maggio.

Era il 19 maggio del 2000 quando Il Gladiatore ha fatto la sua comparsa nei cinema italiani. Sono passati ben 25 anni da quella data e, ancora oggi, la storia di Massimo Decimo Meridio (interpretato da un convincente Russell Crowe) è un ricordo vivido nel cuore del pubblico. Vincitore di 5 Premi Oscar e con incassi che hanno superato qualsivoglia aspettativa, Ridley Scott ha portato sul grande schermo un film imponente sotto tutti i punti di vista. Ha riletto con arguzia e intelligenza la grande storia romana, affidando a Russell Crowe il compito di raccontare gli anni dell’imperatore Commodo con l’ottica di chi, già all’epoca, sognava un mondo libero dalle oppressioni. Un film che ha lasciato il segno e che, da tempo, si è cercato di riportare al cinema con un sequel. Il Gladiatore 2 – che è diretto ancora da Ridley Scott – ha avuto una realizzazione lunga e faticosa.

Già dal 2001 si è pensato a una nuova storia da ambientare nella Roma imperiale. Tuttavia, non si era mai trovato il progetto giusto. Poi è arrivato, e il film è approdato nelle sale italiane nel novembre del 2024. Un sequel per nulla perfetto, che perde un po’ quel suo alone magico e epico ma convince in un’ottima release. Inoltre, convince dal punto di vista interpretativo. Il Gladiatore 2 dopo il cinema arriva in anteprima per gli abbonati a Paramount+ dall’11 maggio. Un’esperienza per rivivere le emozioni del film ma anche per apprezzare con più attenzione un progetto che avrebbe meritato di più se si fosse sganciato un po’ di più dall’alone mistico del primo e lungimirante capitolo. Paul Mescal, però, da protagonista è un vero astro nascente.

Il Gladiatore 2, di cosa parla il film

Un progetto ambizioso e che nella sua interezza risulta convincente, anche se spezza un po’ con la “tradizione” e mostra un racconto che cozza con tutto quello che è stato mostrato nel primo film. Il secondo capitolo è ambientato circa 30 anni dopo Il Gladiatore. Vede come protagonista Lucius (Paul Mescal), figlio di Lucilla e nipote di Commodo. Viene salvato proprio da Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe) alla fine del primo film.

Anni dopo aver assistito alla tragica morte del venerato eroe Massimo per mano del suo perfido zio, Lucio si trova costretto a combattere nel Colosseo. Questo avviene dopo che la sua patria viene conquistata da due tirannici imperatori, che ora governano Roma: Caracalla e Geta (Joseph Quinn e Fred Hechinger). Con il cuore ardente di rabbia e il destino dell’Impero appeso a un filo, Lucio deve affrontare pericoli e nemici. Riscopre nel suo passato la forza e l’onore necessari per riportare la gloria di Roma al suo popolo.

Un Roma pop e multietnica per un film che non brilla come dovrebbe

Al netto di tutte le aspettative possibili, Il Gladiatore 2 riesce a portare avanti egregiamente il suo dovere. Vive all’ombra di quel grande capolavoro che il primo film è stato e non riesce a eguagliarlo. Ma era impossibile. Resta comunque un ottimo sequel, curato nella messa in scena, nella caratterizzazione dei personaggi e nell’immagine di una Roma cosmopolita, molto moderna e (quasi) al passo con i tempi. Questo è di sicuro il dettaglio più particolare. Per il resto, il film non ha una vera anima.

Vira più sull’intrattenimento, trasformando la vicenda in una drama familiare di poco impatto e spessore. C’è stato un impegno a livello produttivo ma non è facile competere con l’originale. Di per sé, i sequel già vivono all’ombra del capostipite. Il secondo capitolo de Il Gladiatore fa notare tutte le fragilità di un franchise che non può essere replicato e che, nonostante tutto, convince ma non come dovrebbe. Piace però l’immagine di quella Urbe così forte, così potente e piena vita. Traspare una società multi-etnica in cui tutti vivono in comunione.

Paul Mescal che non ha nulla da inviare a Russell Crowe

Dal punto di vista attoriale, però, c’è da fare un discorso ben diverso. Il film, infatti, funziona proprio perché Paul Mescal – nel ruolo di Lucious – convince per caparbietà, fisicità e scaltrezza. Il giovane attore che si è visto in Estranei e nella serie di Normal People non ha nulla da invidiare a Russell Crowe. Riesce a portare sul grande schermo un gladiatore schietto e sincero, dai tanti valori, con poche ombre e tante luci.

Registrati alla newsletter

Per essere sempre aggiornato sulle nostre novità.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.