Il mondo della radio e l’editoria indipendente si incontrano per creare connessioni emotive al SalTo 2025.

Intervista a Silvia Mariani e Maria Grazia Russo

Il Salone del Libro di Torino è una delle fiere del mondo editoriale più note in Italia. Ogni anno promuove cultura e letture interessanti che rimangono impresse nella mente dei visitatori.

L’edizione di quest’anno si terrà dal 15 al 19 maggio sempre al Lingotto Fiere con una tematica degna di dona “Le parole tra noi leggere”.

Per questa edizione mi ha tanto colpito la collaborazione tra Radio Nord BorealisBlitos e Spirito Libero Edizioni, casaeditriceindipendente che saranno presenti nel Padiglione 2 allo stand HO4 per riservare ai loro visitatori tante sorprese.

Sarà questa un’occasione speciale in cui il mondo della radio si sposa in maniera sinergica con la parola scritta per trasmettere emozioni autentiche e speciali.

Al centro di questa avventura ci sono due donne, unite dalla passione per la cultura e dalla volontà di creare nuovi spazi di divulgazione letteraria. Da un lato, Maria Grazia Russo con il dinamismo editoriale di chi pubblica storie capaci di lasciare un segno; dall’altro, Silvia Mariani con la potenza della radio che amplifica voci, idee ed emozioni.

In vista di questo evento importante le abbiamo intervistate per raccontarci di com’è nata l’idea di intraprendere questa avventura insieme, del potere della parola scritta e di ciò che le aspetterà nei prossimi giorni.

Come nasce questa collaborazione tra Radio Nord Borealis, Blitos e Spirito Libero Edizioni, casa editrice indipendente in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino?

Maria Grazia: La collaborazione con Radio Nord Borealis è iniziata oltre un anno fa, e in questi mesi si è sviluppata molto, soprattutto grazie al fatto che io e Silvia Mariani, la direttrice, condividiamo gli stessi valori, valori forti che guidano il nostro modo di essere e di lavorare. Primo tra tutti è il Rispetto inteso in ogni sua accezione: rispetto delle persone, rispetto verso il lavoro altrui, rispetto verso il mondo che ci circonda. Ma anche l’amore per la bellezza dell’arte, l’entusiasmo e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, la voglia di condividere questa passione e trasferirla anche agli altri.

Per questo è stato naturale pensare di fare un percorso insieme che trovasse il suo coronamento nell’evento letterario più importante dell’anno: Il Salone del libro di Torino.

Come e in che misura il mondo della radio si sposa con le storie dei libri che trasudano emozioni capaci di lasciare un segno memorabile?

Silvia: Il mondo della radio e quello della letteratura si incontrano in un punto essenziale: la capacità di creare connessioni emotive. Radio Nord Borealis nasce proprio con questo intento, offrendo divulgazione gratuita di cultura per portare le storie oltre le pagine dei libri e trasformarle in esperienze condivise. Attraverso la radio, voglio trasmettere l’amore per i libri, per i viaggi che sanno regalare e per le infinite potenzialità che la lettura offre. Ogni racconto diventa una voce, un’emozione che arriva dritta al cuore degli ascoltatori, lasciando un segno memorabile. Per me, la radio non è solo un mezzo, ma un ponte capace di amplificare il potere delle storie e di avvicinare le persone ai mondi letterari in modo intimo e coinvolgente.

Quanto conta il lavoro di squadra e fare rete nella partecipazione a questo evento importante?

Silvia: In un evento come il Salone Internazionale del Libro di Torino, il lavoro di squadra non è solo un’organizzazione, ma un’anima che pulsa al ritmo delle persone che ne fanno parte. Per me, come direttrice radio, fare rete significa abbracciare la filosofia del “lagom”: l’equilibrio tra ciò che diamo e ciò che riceviamo, tra il nostro contributo e il valore che gli altri portano. Ogni persona che incontriamo diventa un tassello prezioso, una fonte di ispirazione che arricchisce il nostro viaggio. Le sinergie che si creano non sono semplici collaborazioni, ma vere e proprie alchimie di intenti, emozioni e visioni.

È come un’orchestra: ognuno ha la sua voce, il suo strumento, ma solo insieme si crea una melodia capace di emozionare e lasciare un segno. Per me e Maria Grazia Russo, fare rete significa questo: trasformare il Salone in un’esperienza corale, dove ogni incontro arricchisce e dove ogni voce ha il suo spazio per farsi sentire.

È fondamentale al giorno d’oggi creare spazi di divulgazione culturale come quello che siete in procinto di attuare voi? Come?

Maria Grazia: Creare spazi di divulgazione culturale è importante per garantire la pluralità. L’editoria indipendente è sempre alla ricerca di queste opportunità, la comunicazione mainstream è appiattita sui soliti volti noti, ma il mondo dell’editoria offre molto di più. Allora creare dei luoghi culturali “virtuali” e fisici alternativi, diventa essenziale per fare arrivare il messaggio ai lettori, per far conoscere le nostre realtà e i nostri autori. Per questo l’editoria indipendente, così come i media indipendenti stanno creando importanti sinergie in tal senso. E sono certa che tali sinergie saranno sempre più forti e strutturate.

Il tema di quest’anno del Salone è “Le parole tra noi leggere”, un verso di Eugenio Montale. Che rapporto personale avete con la parola scritta?

Silvia: Le parole scritte sono il cuore pulsante del nostro mondo, il filo sottile che lega le emozioni, i pensieri, le storie. Per me, i libri sono un rifugio e una porta aperta verso infiniti orizzonti. Ho creato una sala lettura che si affaccia sul bosco, un luogo dove il profumo dei libri si mescola al respiro della natura, creando un’immersione intima e avvolgente. È uno spazio dove le parole non si leggono soltanto, ma si respirano, si ascoltano, si vivono. Perché ogni pagina ha il potere di arricchire, di aprire mondi, di toccare corde profonde che restano dentro, come un’eco. E in quel silenzio, tra le fronde e il fruscio delle pagine, le parole diventano leggere e, allo stesso tempo, indimenticabili.

Sabato 17 maggio ci sarà la premiazione della terza edizione del Concorso letterario Parità di genere organizzato da Blitos. Quanto la scrittura possa essere un mezzo potente per contrastare la violenza e le disuguaglianze?

Maria Grazia: Nella storia della letteratura si trovano numerosissimi casi in cui la parola scritta è stata uno strumento di denuncia sociale.

Nel nostro piccolo anche noi, con la casa editrice Blitos Edizioni, che è anche associazione di promozione sociale, vogliamo valorizzare delle opere che inducano alla riflessione sulle numerose forme di discriminazione di genere.

Leggendo alcuni racconti tra quelli premiati, ci si sofferma a pensare su quanto sia subdola la discriminazione che talvolta penetra talmente in profondità il tessuto sociale e culturale del nostro paese, che le persone neanche la riconoscono, o peggio ancora la normalizzano. Ma i dati del World Economic Forum sono impietosi e ci restituiscono uno scenario della situazione italiana quasi deprimente. Per tre anni di seguito l’indicatore del Global Gender Gap Report ci ha visto scendere nella classifica mondiale. Nel 2023 eravamo al 73^ posto, nel 2024 al 87^ posto (dati 2025 in uscita a giugno).

Chiunque oggi, in Italia, ancora neghi la disparità presente tra uomo e donna dovrebbe leggere queste statistiche e ricredersi. Le parole creano modi di pensare, e di conseguenza modi di agire: un linguaggio tossico crea violenza, un linguaggio inclusivo crea uguaglianza.

Le parole contano. Le parole fanno la differenza.

L’Italia è il Paese in cui molti sono gli scrittori che ogni anno pubblicano libri ma pochi sono i lettori. Come promuovere al meglio la lettura e l’editoria indipendente?

Silvia: In un contesto come quello italiano, dove tanti libri vengono pubblicati ma pochi realmente letti, il mio impegno attraverso Radio Nord Borealis è quello di trasformare ogni intervista in un vero e proprio salotto letterario. Non si tratta solo di presentare un libro, ma parto con una selezione molto accurata dei testi che mi vengono proposti, un piccolo atelier che ha cura di ogni particolare. Voglio portare gli ascoltatori ad immergersi nell’universo dell’autore, esplorando le sue motivazioni, il percorso creativo, le emozioni che hanno dato vita alla storia. La divulgazione gratuita che offro diventa così un’occasione per far conoscere l’autore a 360°, rendendo le sue parole vive e tangibili per il pubblico. È un modo per avvicinare le persone alla lettura, trasformando il libro in un’esperienza condivisa, capace di creare legami, stimolare la curiosità e, soprattutto, lasciare un segno.

Qualche anticipazione sulla vostra partecipazione al SalTo 2025 che volete dare ai nostri lettori…

Silvia: Il nostro cuore pulsante al Salone del Libro 2025 sarà un sorriso, il gesto più semplice eppure il più potente. Vogliamo che chi verrà a trovarci possa sentire subito questa energia positiva.

Ogni sorriso che condividiamo sarà un invito a scoprire mondi nuovi, a lasciarsi trasportare dalle parole e a vivere la lettura come un’avventura che, in fondo, inizia sempre con un sorriso.

Maria Grazia: Proprio per strappare qualche sorriso ai futuri lettori avremo tre ospiti speciali presenti al nostro stand. Si tratta di tre personaggi presenti in tre diversi romanzi che saranno pronti a raccontare la loro storia. Qualcuno li potrebbe definire cosplayer, io preferisco chiamarli attori che interpretano il ruolo di un personaggio, e il Salone del Libro cos’è se non un palcoscenico dedicato all’immaginazione?

E dopo il SalTo 2025 cosa bolle in pentola?

Maria Grazia: Moltissimi progetti, sia di natura squisitamente editoriale, come la creazione di nuove collane, sia in termini di comunicazione.

Il rapporto con Radio Nord Borealis si rafforzerà ancora di più, fino anche ad assumere forme e valenze diverse da quelle attuali. Ma un buon libro non svela mai tutto all’inizio, quindi non vi resta che continuare a seguirci per scoprire cosa abbiamo in serbo per voi!