Papa al Circo Massimo : Siamo con i giovani di Kiev e Gaza





Una marea di giovani ha invaso il Circo Massimo, a Roma, per un evento che rimarrà impresso nella storia del Giubileo. Oltre un milione di ragazzi e ragazze, provenienti da ogni angolo del mondo, si sono riuniti per la Santa Messa conclusiva del Giubileo dei Giovani.



L’atmosfera era elettrica, carica di fede, gioia e speranza, culminata con la presenza del Papa Leone XIV.
La sua omelia non è stata solo una celebrazione, ma un potente messaggio di pace e solidarietà.



“Siamo con i ragazzi di Gaza e Kiev,” ha detto il Pontefice, rompendo il protocollo e toccando il cuore dei presenti. Queste parole hanno risuonato come un tuono, ricordando a tutti che il Giubileo non è solo una festa, ma un momento di profonda riflessione sulle sofferenze del mondo. Il Papa ha invocato una preghiera speciale per tutti i giovani che vivono in zone di conflitto, sottolineando l’urgenza di un “mondo di pace possibile”.



Rivolgendosi direttamente ai giovani, ha lanciato un invito a non accontentarsi di sogni piccoli. “Aspirate a cose grandi,” ha esortato, “costruite ponti e non muri.” Il messaggio è chiaro: i giovani non sono solo il futuro, ma il presente.



Sono chiamati a essere agenti di cambiamento, a lottare per la giustizia, la fratellanza e la solidarietà. Il Giubileo dei Giovani, in questo senso, è stato un trampolino di lancio per una generazione pronta a prendere in mano il proprio destino.
L’evento si è concluso con l’Angelus e una benedizione finale, lasciando nel cuore di ogni partecipante la sensazione di aver preso parte a qualcosa di straordinario.



Un milione di voci, un solo messaggio: la speranza è più forte della paura, e i giovani sono pronti a costruirne il futuro.
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