Erano le 20.20 quando ieri notte, sabato 11 dicembre, a Ravanusa in provincia di Agrigento in Sicilia, una palazzina di quattro piani è crollata in seguito all’esplosione dovuta a una fuga di gas. Dopo che i vigili del fuoco di Canicattì, Licata e Agrigento hanno domato le fiamme, si è dato il via alla ricerca di vittime e superstiti. Al momento il bilancio provvisorio conta tre morti, due donne estratte vive e cinque dispersi, tra cui una donna in avanzato stato di gravidanza. Il sindaco rassicura: non ci sono bambini tra le macerie.
Altre palazzine sono state coinvolte
L’esplosione ha danneggiato altre palazzine limitrofe che sono state prontamente evacuate, costringendo più di 150 persone a cercare una sistemazione. C’è chi ha chiesto aiuto a parenti e amici, mentre altri hanno trovato rifugio in una scuola riadattata per accogliere chi nell’emergenza si è trovato senza un posto in cui dormire o in hotel messi a disposizione dall’amministrazione comunale. In totale sono crollate quattro palazzine e gli altri edifici del quartiere hanno tutti riportato danni strutturali.
I soccorritori
Sul luogo del disastro sono accorsi 250 soccorritori tra squadre della protezione civile provenienti da tutta la regione, la croce rossa e altri volontari. Le vicende passate di crolli ed esplosioni evidenziano come ci siano speranze di trovare sopravvissuti sotto le macerie fino a 72 ore dopo l’incidente.
Il giorno dopo
In questi momenti – ha detto il presidente della regione Nello Musumeci oggi intorno alle 12.10 – deve esserci spazio soltanto per la preghiera e la speranza di trovare vivo chi manca ancora all’appello. È una tragedia che colpisce tutta la comunità siciliana e che assume connotati ancora più tristi perché accade a ridosso delle festività natalizie. Ci sarà tempo per fare analisi e ogni altra considerazione.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una telefonata con il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ha espresso solidarietà e vicinanza per il lutto che ha colpito tutta la regione. Il sindaco chiede aiuto: “Chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. È un disastro”.
Le cause
Sono partiti gli accertamenti per verificare la causa dell’esplosione, si ipotizza possa essere dovuta alla rottura del tubo del metanodotto causata da uno smottamento del terreno o dal maltempo che avrebbero poi causato l’accumulo di gas in sacche che sarebbero esplose nella serata di ieri. Al momento tuttavia non è possibile dire con certezza quali sono le reali cause del disastro.