Cile, nuovo governo: donne e giovani sulla scia delle rivolte del 2019

Il Presidente eletto del Cile, Gabriel Boric, ha scelto il suo nuovo governo: quattordici donne e dieci uomini, età media 49 anni, ognuno con tanta esperienza sul campo in cui è stato scelto. Non dovrebbe essere una notizia, bensì la normalità, ma se si pensa che in Italia si è fatto un gran parlare per eleggere una donna come Presidente della Repubblica, senza badare alle competenze, ma solo per dare una facciata di svolta al Paese, è importante sottolineare queste caretteristiche del nuovo esecutivo cileno.

La nipote di Salvador Allende è ministra della Difesa

Boric si insedierà l’11 marzo, un mese dopo aver compiuto 36 anni, che è l’età minima, in Cile, per entrare nel Palacio de La Moneda, sede del governo. In quel Palacio de La Moneda, l’11 settembre del 1973, il presidente Salvador Allende venne destituito da un golpe di Stato guidato dal generale Pinochet. Allende scelse di morire piuttosto che farsi uccidere dai militari golpisti. “Il periodo più sanguinoso e buio della nostra patria” lo ha definito Boric, che non a caso ha nominato Maya Fernández Allende, nipote del presidente, come ministra della Difesa.

La cerimonia di presentazione

La cerimonia si è svolta all’aperto, davanti al Museo Nacional de Historia Natural ed è stata ricca di messaggi significativi su ciò che vuole essere questo governo. Molti, tra ministre e ministri, si sono formati nelle scuole e università pubbliche, non fanno quindi parte di un’élite, ma tutti hanno una grande competenza. Ad esempio, la Ministra della Salute, María Begoña Yarza, è una chirurga, insegnante e direttrice di un ospedale per nove anni. Al Ministero dello Sport c’è Alexandra Benado, professoressa di educazione fisica, che ha lavorato nella commissione FIFA per la Coppa del Mondo femminile. Camilla Vallejo, che nel 2011 ha guidato la Federazione degli studenti dell’Università del Cile che chiedeva un’istruzione accessibile a tutti, è ministra della Segreteria Generale del Governo. Vallejo è stata presentata, tra l’altro, come mamma di Adela, che l’ha raggiunta sul palco durante il discorso del Presidente. La ministra degli Affari Esteri, Antonia Urrejola Noguera, non era presente perché in vacanza nel Sud del Paese. “È importante anche trascorrere serenamente il tempo in famiglia” ha spiegato Boric.

Pañuelo verde per l’aborto legale

Alcune ministre si sono presentate salutando i cittadini e le cittadine con il pugno chiuso e il pañuelo verde legato al polso, il fazzoletto simbolo dell’aborto legale, sicuro e gratuito. La prima è stata Marcela Ríos Tobar, sociologa e politologa, ministra della Giustizia e dei Diritti Umani. Poi ci sono state Javiera Toro Caceres, ministra dei Beni Nazionali, Jeanette Jara Román, avvocata scelta per il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale. Anche Antonia Orellana Guarello, ministra delle Donne e della Parità di genere, la più giovane dell’esecutivo con i suoi 32 anni, ha indossato il pañuelo verde. La ministra è un’attivista della Rete cilena contro la violenza sulle donne. “Vogliamo dare al Paese una prospettiva di parità di genere e femminista” ha detto Boric presentandola. Anche tra gli uomini c’è chi ha salutato con il pugno sinistro alzato, come il biologo Flavio Andrés Salazar Onfrey, ministro della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione. L’unico con la cravatta in una cerimonia ufficiale ma tendente all’informale. Numerosi, comunque, anche gli indipendenti che non provengono da alcun partito politico. È il caso del ministro delle Finanze Mario Marcel Culleli, che è stato Presidente del Banco Centrale.

La rivolta del 2019

Era l’ottobre del 2019 quando gli studenti, per protestare contro il rincaro dei biglietti della metropolitana, scavalcarono i tornelli per entrare gratuitamente. Fu l’inizio della rivolta che portò migliaia di persone a riempire le strade del Cile, per protestare contro il governo corrotto di Sebastián Piñera al grido di “Chile despertò”, il Cile si è svegliato, si sta alzando. Piñera dichiarò lo stato di emergenza e mandò l’esercito nelle piazze, dichiarando: “Il Cile è in guerra”. Centinaia di giovani vennero feriti agli occhi dai Carabineros, tanto da perdere la vista a uno o entrambi gli occhi. Diciassette persone morirono. Arresti, torture e violenze erano all’ordine del giorno. Una delle richieste principali del popolo era la stesura di una nuova costituzione, per sostutire quella imposta nel 1980 dal generale Pinochet. Venne per questo creata la commissione Convención Costitutional, che ne sta scrivendo una nuova. In quei giorni divenne famosa la canzone “El violador eres tu”, contro la violenza delle donne, che ha generato migliaia di flashmob in tutto il mondo. In piazza c’era anche il popolo Mapuche, che innalzò la sua bandiera sul punto più alto di Plaza Italia, ribattezzata Plaza de la Dignidad.

Il discorso del Presidente Boric

Oltre ad affrontare la pandemia, tutelando gli operatori della salute che hanno curato e salvato le persone, Boric ha detto di voler creare lavoro per donne e giovani, le categorie più colpite da due anni di emergenza sanitaria e pensare all’educazione e alla salute mentale delle persone. “Termineranno gli abusi che hanno indignato il nostro popolo – ha assicurato Boric facendo riferimento proprio alle proteste del 2019 – daremo dignità ai Mapuche, vittime di inaudita violenza, e dialogheremo il più possibile con le persone di ogni piccolo villaggio, per ascoltare le loro esigenze e dare a tutte e tutti una vita degna. Siamo alleati – ha aggiunto Boric – della Convención Costitutional, alla quale guardiamo con rispetto e speranza per il lavoro che sta svolgendo in autonomia, per una Costituzione che sia la più ampia, partecipativa e democratica possibile”.

Di seguito, la lista completa dell’esecutivo, con età, professione e provenienza politica:

Ministra dell’Interno e della sicurezza pubblica: Izkia Siches, 35 anni, dottoressa in chirurgia, Indipendente. Ministra degli Esteri: Antonia Urrejola, 53 anni, avvocata, indipendente. Ministra della difesa: Maya Fernández Allende, 50 anni, biologa e veterinaria, Partido Socialista. Ministro delle Finanze: Mario Marcel Culleli, 62 anni, ingeniere commerciale, Indipendente. Ministro della Segreteria generale della Presidenza: Giorgio Jackson, 34 anni, Ingeniere civile e industriale, Rivoluzione democratica. Ministro della Segreteria generale del Governo: Camila Vallejo, 33 anni, geografa, Partido Comunista. Ministero dell’Economia, della Promozione e del Turismo: Nicolás Grau, 38 anni, ingeniere commerciale ed economista, Convergencia Social. Ministra dello Sivluppo Sociale e della Famiglia: Jeanette Vega, 64 anni, dottoressa, Indipendente. Ministro dell’Istruzione: Marco Antonio Ávila, 44 anni, professore, Revolución Democrática. Ministra della Giustizia e dei Diritti Umani: Marcela Ríos Tobar, 55 anni, sociologa e politologa, Convergencia Social. Ministra del Lavoro e della Previdenza Sociale: Jeanette Jara Román, 47 anni, amministratrice pubblica e avvocata, Partido Comunista. Ministro delle Opere pubbliche: Juan Carlos García, 51 anni, architetto, Partido Liberal. Ministra della Salute Pubblica: María Begoña Yarza, 57 anni, dottoressa, Indipendente. Ministro dell’edilizia abitativa e urbanistica: Carlos Montes, 75 anni, economista, Partido Socialista. Ministro dell’Agricoltura: Esteban Valenzuela, 57 anni, giornalista e storico, Frente Regionalista Verde Social. Ministra delle Miniere: Marcela Hernando, 61 anni, dottoressa in chirurgia, Partido Radical. Ministro dei trasporti e delle telecomunicazioni: Juan Carlos Muñoz, 51 anni, ingegnere civile e industriale, Indipendente. Ministra dei Beni Nazionali: Javiera Toro, 34 anni, avvocata, Partido Comunes. Ministero dell’Energia: Claudio Huepe, 55 anni, ingegnere commerciale, Convergencia Social. Ministro dell’Ambiente: María Heloisa (Maisa) Rojas, 49 anni, fisica, Indipendente. Ministra dello Sport: Alexandra Benado, 45 anni, professoressa di Educazione fisica, Indipendente. Ministra delle Donne e della Parità di Genere: Antonia Orellana Guarello, 32 anni, giornalista, Convergencia Social. Ministra della Cultura, le Arti e il Patrimonio: Julieta Brodsky, 38 anni, antropologa sociale e culturale, Convergencia Social. Ministro della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione: Flavio Salazar, 56 anni, biologo, Partido Comunista.

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