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Intervista all’ artista internazionale, Riccardo Testa, in arte IOL

Recentemente in mostra a Los Angeles, dove il suo grande talento non è passato inosservato, reggendo il confronto con i...

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Recentemente in mostra a Los Angeles, dove il suo grande talento non è passato inosservato, reggendo il confronto con i più grandi nomi dell’arte moderna.

In lui, genialità ed innovazione coesistono.

 Mario Salvo (Critico D’arte)

L’arte pittorica è la capacità di riprodurre il proprio sentire tramite raffigurazioni visive, nello schizzo risiede l’anima che poi matura e si ricopre delle sfumature di colore che rappresentano, in qualche modo, il vissuto che l’artista vuole catturare. Le tonalità variano a seconda delle emozioni, che siano essere di gioia o di dolore.

Nelle opere di Riccardo Testa si viene rapiti dalla forza del colore che cattura il nostro sguardo: sono volti magnetici, intrinsechi di umanità; si avverte questa sua connessione con i soggetti che rappresenta, l’amore per ciò che fa traspare nei dettagli delle sue opere che vanno dalle raffigurazioni mistiche a protagonisti dei giorni nostri, e non hanno nulla a che fare con le solite riproduzioni: l’artista non riproduce un volto, lo ricostruisce, gli dona nuova essenza, e questo tramite ciò che i suoi occhi vedono e la sua anima desidera.

Conosciamolo meglio

Riccardo Testa, pittore autodidatta, nasce a Bra nel 1965, inizia ad appassionarsi al   disegno e alla pittura in giovane età. Dopo un lungo periodo di pausa riprende iniziando con la scultura del legno, passione che lo accompagna da sempre, e in seguito sperimenta la pittura e si dedica da subito nella tecnica ad olio ed acrilica, la sua arte trova anche espressione nei gessetti, con gli acquerelli e, soprattutto, in tecniche miste sperimentali ed innovative. Riccardo ha preso parte a svariati eventi artistici nell’anno in corso, riscontrando successi dalla critica contemporanea per la propria promozione artistica; fra le più importanti Spoleto Arte e la Biennale di Milano. Ha partecipato inoltre a diversi concorsi estemporanei e mostre sia personali che collettive, locali, nazionali ed internazionali. Ogni momento libero per questo pittore braidese diventa un’ottima occasione per immergersi totalmente nel proprio mondo, solo con la sua tela che si trova di fronte. Tuttora è alla ricerca di nuovi stimoli del proprio stile che lo portano a sperimentare nuove tecniche nelle sue tele. Attualmente vive e lavora in Italia a Bra.

  • Monet diceva: “Ciò che farò qui avrà almeno il merito di non rassomigliare a nulla, perché sarà l’impressione di ciò che avrò sentito, soltanto io”. E forse l’arte non è altro che il mezzo che usa lo spirito per imporsi e comunicare ciò che spesso la nostra bocca, e la nostra mente non sanno fare. Osservando le opere di Riccardo Testa si avverte la sua grande sensibilità e credo che l’artista lasci che sia lo spirito a sbizzarrirsi e dipingere, tramite le sue mani, opere di una bellezza unica. Chiediamolo direttamente a lui. 

Innanzitutto ti ringrazio di essere qui; le tue opere seguono la corrente impressionistica. A quale artista di questa corrente pittorica ti senti più affine?

Ciao Monica e grazie per questa intervista, devo dirti che l’artista impressionista a cui mi sento più legato e che più mi ha ispirato è senza dubbio Gustave Caillebotte, senza dimenticare artisti anche molto più famosi. Lui sapeva, in modo estremamente apprezzabile, cogliere la poetica dell’attimo fuggente e irripetibile, come lo si fa con un battito di ciglia.

Prediligi ritrarre volti femminili, cosa deve provocarti un volto di donna tanto da volerlo immortalare su tela?

Le donne nell’arte sono sempre state fonte d’ispirazione per molti artisti, nel mio caso preferisco ritrarre espressioni particolari e cercare di raffigurare volti che possano esprimere dei sentimenti, come nelle mie opere: “Maddalena addolorata”, “Donna con occhi verdi”, “Donna misteriosa”, “Rose”, “Lady Erizia”.

In ogni tua riproduzione senti l’esigenza di donare il tuo inconfondibile tocco che caratterizza la tua produzione artistica.  Dove trovi la giusta ispirazione nel concedere quell’ ineguagliabile dettaglio alle tue opere?

In effetti le mie opere vogliono essere ispirate da espressioni facciali o da luoghi che mi colpiscono e che cerco di riprodurre sulla tela con la spontaneità e la naturalezza di un momento che li rende particolarmente interessanti.

Tra le tue opere non posso fare a meno di parlare de “Il bacio.. di Gesù” un’opera che colpisce sia per la sua bellezza, e per i più sensibili anche per il messaggio che racchiude. Come è nata questa tua raffigurazione? Quali emozioni hai provato nel definirla e vederla ultimata?

“Il bacio… di Gesù” è un’opera che avevo in mente da tempo, avevo difficoltà a rappresentare la scena in cui Gesù bacia questa Maddalena contemporanea, senza andare a toccare la sensibilità e cercando di fare arrivare il giusto messaggio. Poi ho condiviso questa mia idea con l’amico Mauro Rivetti, scrittore albese, con il quale abbiamo trascorso una serata a parlare dell’opera, e che nelle settimane successive ha fatto un enorme lavoro di ricerca del contesto storico. Non voglio svelare altro in quanto abbiamo programmato una serata di presentazione dell’opera dove condivideremo le nostre analisi e dove sarà presentato il suo manoscritto insieme all’opera pittorica.

Una particolare attenzione, nelle tue opere la doni agli sguardi dei protagonisti; nella tua opera “Il volto dell’esperienza” si denota la realtà del tempo, i segni che lascia il suo passaggio… e quegli occhi che brillano così vivi. Come riesci a catturare così bene lo sguardo, l’essenza, la linfa vitale di chi raffiguri?

“Il volto dell’esperienza” è una delle mie prime opere eseguite lavorando il legno. L’opera parte dallo studio e dalla progettazione di un macchinario autocostruito che andava a sgrossare sul legno il volto di un vecchio signore. Terminato il lavoro del legno con scalpelli, lime e cartavetro, sono passato alla pittura leggera del volto, dei capelli e degli occhi, e questo è il risultato finale. Questo lavoro è stato l’inizio della pittura, in quanto le opere successive sono stati dipinti ad olio o acrilici su tela.

Negli anni hai ricevuto prestigiosi riconoscimenti, a quale ti senti più legato?

In effetti sono tante le partecipazioni a mostre, eventi, collettive, devo dirti che ho avuto molta soddisfazione alla prima selezione a Spoleto nel 2021, alla Pro Biennale di Venezia nel 2023, all’esposizione a Montecarlo e alla selezione tra i finalisti del prestigioso Premio Modigliani.

Il Maestro Internazionale e critico d’arte Mario Salvo di te dice: “In lui, genialità ed innovazione coesistono”, quale delle due parti ha la meglio nelle tue opere, genialità o innovazione?  

Questa definizione del Maestro Internazionale Mario Salvo è molto interessante in quanto cerco con le mie opere, di raccontare con lo stile rinascimentale i fatti contemporanei, pertanto innovazione credo possa essere la parte che più mi rappresenta, poi se mi trova anche geniale è fantastico.

 In un mondo sempre più scevro di “Bellezza” l’arte trova ancora il suo giusto spazio?

Credo che con questa domanda tu stia toccando un tasto dolente, anche nell’arte purtroppo non si trova sempre la “Bellezza”, anzi penso che alcune rappresentazioni dichiarate opere d’arte, abbiano poco a che fare con l’arte. Per questo motivo cerco di riscoprire l’arte vera, rinascimentale, impressionista, con temi contemporanei.

Il più bel complimento su una tua opera d’arte, fatto non da un critico ma da una persona comune?

Ricordo molto bene questo apprezzamento ad una mia opera: “Sembra viva, sembra che respiri, ha un’anima”. Ecco, se sono riuscito ad immortalare uno scatto del genere su tela dando questa sensazione, bene, ho assolutamente raggiunto l’intento di dare anima e vita ai miei personaggi.

Se potessi viaggiare nel tempo e parlare con un pittore impressionista chi sarebbe e cosa gli chiederesti?

In realtà vorrei poter dialogare non con un pittore impressionista, ma con un pittore statunitense, esponente del realismo americano, Edward Hopper. Egli ha utilizzato composizioni e tagli fotografici simili a quelli degli impressionisti, ma con un suo stile personalissimo. La sua vocazione artistica si rivolgeva verso un forte realismo, lui diceva “non dipingo quello che vedo, ma quello che provo”. Ecco, a lui chiederei come riuscisse a portare sulla tela queste raffigurazioni così realistiche con un qualcosa di metafisico.

Progetti futuri? (collettive mostre eventi ecc.)

Tanti sono i progetti futuri, una mostra personale il prossimo maggio nella mia città natale, nuovamente la Pro Biennale a Venezia, ed un progetto tutto nuovo che è in fase embrionale e che mi ispira particolarmente, ma non posso ancora svelare…

Ma chi è Riccardo Testa nella vita di tutti i giorni?

Riccardo Testa, in arte IOL, è un quasi sessantenne che lavora come dirigente presso una multinazionale, che nel tempo libero si rilassa a dipingere e in particolar modo a comunicare con la sua arte.

Una sola parola per definirti?

Sognatore

E giungo alla mia curiosità iniziale: la tua sensibilità si avverte in ogni opera, quanto la parte spirituale ti accompagna nelle tue produzioni artistiche?

L’aspetto spirituale, che definisco come una realtà non percepibile con i sensi fisici e oltre la materia, un’attenzione rivolta alle esigenze dell’anima, e a quelle di capire lo scopo di esistere, risulta fondamentale nella mia arte. Molti dei personaggi da me ritratti fanno parte della storia cristiana, come Gesù, La Maddalena ed altri personaggi che appartengono alla vita di Cristo.

Credo ci sia un legame tra la dimensione terrena e quella trascendente, credo che ognuno debba dare un senso alla propria vita ed evitare quel senso di finito, conquistando lo stato dei grandissimi artisti diventati immortali. 

Appuntamenti imperdibili!

“Per il secondo anno consecutivo sarà presente con le sue opere alla Pro Biennale di Venezia. (un evento collaterale alla Biennale di Venezia) che ha l’obiettivo di dare visibilità alle nuove generazioni di artisti”.  

Vernissage 11 maggio ore 17,00   presso BrArte.  Sarà presente Salvo Nugnes, noto curatore d’arte, critico e saggista.

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