Governo, arriva la manovra: nasce la “carta nuovi nati”. La Meloni: “nessuna nuova tassa”

Il Governo sta lavorando sulla manovra e le novità non mancano. Una manovra importante, dal grande valore, complessivamente di circa 30 miliardi lordi.

 

La prima novità, forse la più importante ed attesa dalle famiglie italiane, è relativa al bonus nuovi nati di 1.000 euro.  Il bonus sarà erogato in favore di bambini nati o adottati nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2024, suddivisi in due semestri: gennaio-giugno e luglio-dicembre. Sarà riconosciuta a tutti i genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose spese per ogni nuovo bambino nato. La manovra rafforza inoltre il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, prevedendo pure l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee. Tutte attenzioni per le famiglie italiane, nell’ottica di un welfare state più presente e attento alle esigenze dei propri cittadini.

Tagli del 5% ai ministeri, nuovi finanziamenti per la Sanità

Arrivano tagli del 5% ai ministeri, mentre le banche e le assicurazioni daranno un contributo da 3,5 miliardi che sarà neessario per finanziare la sanità pubblica italiana. Ma un altro aspetto importante è quello relativo alle tasse: nessuna nuova tassa per gli italiani. “Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini. 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti“, rivendica la premier. Il Ministro dell’Economia gli fa eco: ” Tutto il lavoro è in linea con l’approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal governo”.

Detrazioni fiscali e bonus ristrutturazione

Arriveranno anche nuove detrazioni fiscali che saranno parametrate al numero dei componenti di una famiglia. Come riporta Sky, l’ipotesi sarebbe quella dell’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che secondo le indiscrezioni sarà probabilmente a sua volta modulato in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Introducendo di fatto un primo assaggio di “quoziente familiare”. Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto.

Per quanto riguarda l’edilizia, pare che sarà prorogato anche per il 2025 il bonus ristrutturazioni al 50%, evitando così che da gennaio l’agevolazione fiscale possa scendere al 36% come previsto a legislazione vigente. Come anticipato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, la portata della norma sarebbe limitata solo alle prime case. Sarà rifinanziata e confermata, la carta “dedicata a te” che ci sarà anche per il 2025. La Carta Dedicata a Te è la carta di pagamento prepagata sulla quale è precaricato un contributo «una tantum» di 500 euro. Il contributo è destinato all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità. Il Mef ha spiegato che la Carta è rifinanziata per un totale di 500 milioni.

La Manovra pone la giusta attenzione anche per il lavoro nel Mezzogiorno. Si confermano, infatti, gli incentivi all’occupazione di giovani e donne, anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Così come sono confermate due altre misure importanti:

  • la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes;
  • gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica.

Viene confermata, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività ai lavoratori.

Infine, il capitolo pensioni: si punta a un aumento delle pensioni minime. Tra le ipotesi c’è quella di un perfezionamento del bonus Maroni, con possibilità di inventivi per chi sceglie di rimanere al lavoro anche avendo i requisiti per il pensionamento. Non esclusa anche una spinta alla previdenza complementare con l’introduzione di un semestre di silenzio assenso.