Relazioni disfunzionali, come riconoscere un “vampiro emotivo”

L’ambiente vitale che ci circonda è popolato da molteplici persone diverse tra loro e capaci di donarci tanto e arricchirci umanamente.

Attraverso l’incontro con l’Altro impariamo a conoscere le tante sfaccettature della nostra personalità che spesso ci sfuggono o che addirittura ignoriamo. Le persone con le quali interagiamo quotidianamente ci accompagnano nel condividere i momenti significativi della nostra esistenza fatta di emozioni, esperienze vitali e sensazioni.

A volte però ci sono individui che ci fanno vivere conflitti interiori e tensioni negative che stentiamo a razionalizzare. Questi individui sono persone negative che ci rubano energie vitali e sono denominati “vampiri emotivi”. I vampiri emotivi o “divora energie” sono persone altamente tossiche perché minano al nostro equilibrio psichico e ostacolano lo sviluppo personale. Sono individui che soffrono di disturbi di personalità e hanno una visione distorta della realtà e di ciò che accade.

Come agiscono i ” vampiri emotivi”

I vampiri emotivi creano un legame stretto con la “vittima”, un rapporto che si ciba della costanza e della prossimità. Cercano di guadagnarsi la fiducia e la simpatia dell’Altro per avvicinarsi sempre più al suo mondo e analizzarlo in ogni suo aspetto. Successivamente si approfittano dei punti deboli e sensibili dell’Altro per usarli a proprio vantaggio ottenendo un vero e proprio “tornaconto personale”.

I vampiri emotivi succhiano energia vitale tanto da far sentire stanca e spossata la “vittima”. Si attaccano soprattutto alle persone dinamiche, solari, attive, forti e coraggiose. Il vampiro emotivo tende a nascondere le sue battute offensive dietro atteggiamenti di accondiscendenza, falsa cordialità e amicizia. È sempre pronto a criticare ciò che fanno gli altri.

La sua abilità principale è “l’arte della manipolazione” che gli consente di ottenere ciò che vuole e approfittare della generosità e disponibilità altrui. Sa recitare a “fare la vittima” attraverso il “ricatto emotivo” che spinge la sua “preda” a nutrire sensi di colpa e a sentirsi inadeguata alla situazione che vive.

Le tipologie di vampiri emotivi

La psicologia delinea le seguenti tipologie principali di persone negative:

   –   la VITTIMA: è la persona negativa per eccellenza. Vede tutto nero e non è assolutamente capace di riconoscere nemmeno uno spiraglio di Luce in una situazione. Presterà attenzione solo alle tragedie, alle ingiustizie e ai soprusi. Puoi parlargli di qualcosa di bello ma puntualmente troverà un difetto, qualcosa di negativo anche nella situazione più idilliaca. È una persona che polemizza tutto. Solitamente ha alle spalle un passato infelice ma non fa nulla per cambiare la sua condizione di vita attuale. Va spesso incontro all’Inettitudine perché più vede la negatività e più la attrae a sé;

– Il CRITICONE: ossia chi è bravo a sparare sentenze sugli altri e a puntare continuamente il dito contro il suo interlocutore. È chi attribuisce agli altri la responsabilità e la colpa della propria infelicità. Le sue critiche sono la conseguenza delle proprie frustrazioni e disillusioni e sono finalizzate a sminuire e svalutare ciò che fanno gli altri;

– Il MANIPOLATORE: è la persona che si serve dell’Altro per ottenere risultati per sé. Ha grande spirito di osservazione e capacità di analisi dell’Altro. Sa che può ottenere vantaggi utilizzando l’Altro. Tende a fare leva sulle sue debolezze e mancanze. Può diventare pericoloso perché è bugiardo, disonesto e falso. Non fa nulla per niente. Agisce solo per ottenere un tornaconto. Sa incantare la vittima con false promesse e adulazioni;

– il NARCISISTA: ossia chi ha continuamente bisogno dell’approvazione e dell’attenzione altrui. Sa solo ricevere senza dare nulla in cambio. È una persona viziata, arrogante che crede che tutto gli è dovuto e non sa cosa significa la riconoscenza o lo scambio. Tende ad intrattenere rapporti unilaterali in cui a giovare di essi è sempre lui. La sua incapacità di dare solitamente è dovuta alla sua aridità interiore;

I’INETTO: colui che affronta la propria esistenza in “modalità off” senza esprimere le proprie opinioni, senza ragionare con la propria testa. Non ha spirito di iniziativa e si attacca all’Altro come una “sanguisuga” facendolo sentire responsabile della propria felicità innescando sensi di colpa e dipendenza psicologica.