Il piano per il riarmo dell’Europa, presentato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha suscitato reazioni contrastanti tra i partiti della maggioranza italiana. La proposta, che prevede un investimento di 800 miliardi di euro per rafforzare la difesa europea, ha diviso le forze politiche del governo Meloni.
La Lega, guidata da Matteo Salvini, ha bocciato senza mezzi termini la linea dettata da von der Leyen. “Vuole riarmare l’Europa lasciando la possibilità agli Stati di fare debito per comprare armi. È questa la via maestra per lasciare ai nostri figli un continente in pace?” ha dichiarato Salvini, definendo il piano una “deriva bellicista”.
Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha adottato una posizione più cauta. La linea del partito è quella di evitare ulteriori fughe in avanti, come spiegato dal ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti. “Il principio di arrivare a una difesa comune è sacrosanto, ma occorre vedere come verrà declinato,” ha affermato Foti. Il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha sottolineato l’importanza di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di stabilità, che consentirà di scomputare i maggiori investimenti richiesti dai parametri deficit/Pil.
Forza Italia, rappresentata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha espresso un sostegno convinto al piano di von der Leyen. “Finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di Alcide De Gasperi e Silvio Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi,” ha scritto Tajani su X.
Le reazioni dei partiti della maggioranza al piano per il riarmo dell’Europa riflettono le diverse sensibilità e priorità all’interno del governo Meloni. Mentre la Lega critica aspramente la proposta, Fratelli d’Italia predica prudenza e Forza Italia sostiene con convinzione l’iniziativa. Il dibattito è destinato a proseguire, con l’attesa per il Consiglio europeo straordinario che si terrà il 6 marzo.

