Scene di guerriglia urbana hanno scosso la capitale argentina ieri sera, quando una protesta dei pensionati davanti al Congresso si è trasformata in violenti scontri con la polizia.
Almeno dieci persone sono rimaste ferite, due delle quali in gravi condizioni, mentre oltre un centinaio di manifestanti sono stati fermati. Tuttavia, un magistrato ha ordinato la loro liberazione, alimentando ulteriori polemiche.
La manifestazione, inizialmente pacifica, è stata organizzata dai pensionati per protestare contro le politiche di austerità del governo del presidente Javier Milei, che includono tagli significativi alle pensioni. I manifestanti, sostenuti da sindacati e gruppi di attivisti, chiedono un aumento delle pensioni e misure per contrastare il crescente costo della vita.
Gli scontri sono iniziati quando la polizia ha cercato di disperdere la folla utilizzando idranti e gas lacrimogeni. Alcuni manifestanti hanno risposto lanciando pietre e altri oggetti, trasformando la protesta in un vero e proprio campo di battaglia.
Tra i feriti si contano sia manifestanti che agenti di polizia, mentre le immagini degli scontri hanno fatto il giro del mondo, suscitando indignazione e solidarietà.
La decisione del magistrato di liberare i manifestanti fermati ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, i sostenitori della protesta hanno accolto con favore la decisione, definendola un atto di giustizia.
Dall’altro, il governo ha espresso preoccupazione per il messaggio che questa scelta potrebbe inviare, temendo un’escalation delle tensioni.
La protesta dei pensionati e gli scontri davanti al Congresso rappresentano un momento critico per l’Argentina, evidenziando le profonde divisioni sociali ed economiche che attraversano il Paese. Mentre il governo cerca di difendere le sue politiche di austerità, i manifestanti promettono di continuare la loro lotta per una maggiore giustizia sociale.