Belcanto, ultima puntata: una fiction (vagamente) storica che ha riflettuto sui sogni e le aspirazioni dei giovani

Belcanto, ultima puntata: una fiction (vagamente) storica che ha riflettuto sui sogni e le aspirazioni dei giovani Belcanto, ultima puntata: una fiction (vagamente) storica che ha riflettuto sui sogni e le aspirazioni dei giovani

Si è conclusa la serie con Vittoria Puccini dopo 4 prime serate. L’ultima è stata un dedalo di emozioni ma ha mostrato tutte le sue criticità. Belcanto, nonostante tutto, è stata una scommessa vinta per Rai Uno che ha saputo raccontare i giovani di ieri con uno sguardo disamorato ma modernissimo.

Si è appena conclusa, nella prima serata del 17 marzo, la fiction di Rai Uno con Vittoria Puccini. Attesissima perché ha segnato il ritorno in tv della celebre attrice di Elisa di Rivombrosa in un dramma in costume, Belcanto si è rivelata una vera e propria scommessa (vincente) per la Rai. Anche se non ha raggiunto gli indici di ascolto de Il conte di Montecristo, la serie tv ha comunque macinato ottimi consensi tra il pubblico, imponendosi anche tra quello dei social. È stata, di sicuro, una fiction che ha saputo giocare bene le sue carte e che, soprattutto, è stata molto sagace nello sfruttare la sua ambientazione per far muovere tutti i suoi variegati personaggi. C’è da dire, però, che le buone impressioni della prima puntata – qui c’è l’articolo – in parte sono state disattese. Di sicuro, Belcanto si è dimostrato essere un piacevole intrattenimento che ha bilanciato i momenti romantici a quelli più drammatici, ma ha deluso un po’ lo sviluppo del contesto storico che non è riuscito ad aderire alla cornice del racconto, restando sullo sfondo. Promossa come una serie che affondava le radici in una pagina di storia moderna – quella dell’Unità d’Italia – alla fine ci si trova di fronte a una soap-opera in costume in cui il racconto si focalizza sulla rivalità tra due sorelle e sui sogni e le aspirazioni dei giovani dell’epoca. Il risultato finale? Ha convinto ma non fino in fondo.

Belcanto, un cast ben assortito per una storia corale

Sullo sfondo di una Milano da cartolina, la vicenda si è focalizzata su diversi personaggi. Al centro, ovviamente, c’è Maria Cuomo e le sue figlie. Una in particolare ha l’interesse per la lirica, l’altra invece è una ragazzina poco educata che non ha né un presente e né un futuro. Eppure è proprio il personaggio di Carolina che si rivela per essere una donna forte e che sa cosa vuole dalla vita. La musica lirica e il sogno di affermarsi come soprano anima la storia che miscela un po’ le caratteristiche più tipiche di un talent show a quelle di un romanzo di formazione. A questo filone, già di per sé molto arzigogolato, si intreccia la vicenda di Maria e del suo passato che tenta di nascondere ma con scarsi risultati. E sullo sfondo c’è la città di Milano, bella, eterea ma sotto la dominazione austriaca. Così bella ma così ribelle con il sogno di una rivoluzione per liberarsi dallo “straniero”. Al netto di ogni particolarità, la serie ha saputo mescolare tutte le sue anime ma, alla fine, ha dovuto soppesare gli “universi”, patteggiando più per il confronto tra due sorelle che raccontare la lirica e storie cariche di patos.

Belcanto, ultima puntata: una fiction (vagamente) storica che ha riflettuto sui sogni e le aspirazioni dei giovani

Il personaggio di Saverio, l’incompreso

In questo crogiolo è impossibile non aprire una parentesi sul personaggio di Saverio, interpretato dal giovane Andrea Verticchio. Lui, napoletano di origini e che sogna di diventare un cantante lirico, si trova invischiato in un gioco più grande di lui, diviso tra cuore e fedeltà al suo principe che – causa forza maggiore – lo ha trasformato nel suo giocattolo personale. Saverio è stata la vera scoperta di questa fiction, tanto da mostrare sia le fragilità che la sua forte determinazione. Da personaggio positivo è diventato un falso aiutante, per redimersi e sacrificarsi per il cuore di Carolina che appartiene a bel Enrico De Marchi. Un personaggio che, nella sua imperfezione, ha saputo soppesare bene l’irrequietezza dei giovani, alle prese con i propri sogni e le proprie aspirazioni.

Una storia dal finale aperto

Nella sua interezza, Belcanto è una fiction ben riuscita. Certo, è ben lontana da una narrazione piena e perfetta, ma il pathos e gli intrecci amorosi hanno spinto il pubblico a perdersi in questa soap-opera così – vagamente – attuale. Di fatti, anche se la serie è ambientata in un periodo ben lontano dal nostro, tra le righe si leggono gli ideali democratici e di libertà che l’Italia – quasi 200 anni dopo – rincorre con l’affanno. Come si nota quello sguardo disamorato sui giovani di ieri e di oggi, e su quegli ideali che animano i loro sogno più reconditi. Di per sé, il finale ha rappresentato una vera e propria ascesa per il personaggio di Carolina – una perla di diamante – ma ha lasciato l’amaro in bocca per la conclusione di alcune sottotrame. Chissà, forse i personaggi torneranno per una seconda stagione?