La Polemica sulle Borse False di Daniela Santanchè: Un Caso che Scuote la Politica Italiana

Martedi alla camera mozione di sfiducia santanchè.



La ministra del Turismo, Daniela Santanchè , è stata al centro di una controversia riguardante l’acquisto e il regalo di borse Hermès contraffatte. La vicenda, riportata da diverse fonti, ha sollevato un’ondata di polemiche.
Secondo le rivelazioni della giornalista Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano, nel 2014 Santanchè avrebbe regalato due borse di lusso a Francesca Pascale, all’epoca compagna di Silvio Berlusconi. Quando la Pascale si è recata presso una boutique ufficiale Hermès per far riparare una delle borse, ha scoperto che era un falso.
Di fronte alle accuse, Daniela Santanchè ha negato ogni coinvolgimento, annunciando querela contro Selvaggia Lucarelli e Il Fatto Quotidiano. In una conversazione con Il Foglio, ha dichiarato: “Ormai non leggo i giornali, ma solo Novella 2000. Voi scrivete porcate”, definendo l’articolo pubblicato dal quotidiano “falso”.
La vicenda ha preso una svolta ancora più delicata quando è emersa una testimonianza diretta di un venditore ambulante della Versilia, noto come “Maradona”, che ha dichiarato di aver venduto personalmente borse Hermès false a Daniela Santanchè. Secondo il venditore, Santanchè le avrebbe acquistate in spiaggia lontano da occhi indiscreti.
Se questa versione fosse confermata, la ministra potrebbe trovarsi in una situazione delicata dal punto di vista legale. La legge italiana prevede pene severe per chi acquista consapevolmente merce contraffatta, con il rischio di una condanna. Tuttavia, essendo trascorsi più di dieci anni dai fatti riportati, eventuali reati sarebbero ormai prescritti.
La polemica sulle borse false di Daniela Santanchè ha scosso la politica italiana, sollevando interrogativi sull’integrità e la trasparenza delle figure pubbliche. Mentre la ministra continua a negare ogni accusa, la vicenda rimane al centro dell’attenzione mediatica, con possibili ripercussioni legali e politiche.