Il prossimo 16 luglio arriverà al cinema il nuovo capitolo di So cosa hai fatto che funge da sequel e reboot per la celebre saga degli anni ’90 con Jennifer Love Hewitt. Il film promette di mantenere le atmosfere dell’originale proiettando, però, la storia in tempi più moderni. Si spera che il franchise possa far brillare, di nuovo, il genere dello slasher movie da tempo senza una sua vera identità.
Gli anni ’90 sono stati un’epoca d’oro per i teen-horror. In quel decennio, molti film del genere hanno trovato successo dentro e fuori le sale cinematografiche. Da Scream a Urban Legend fino al popolare So cosa hai fatto. Ispirato a un omonimo romanzo-scandolo del 1973 di Loris Duncan e pubblicato in Italia solo nel 1998, il film arrivò nelle sale nell’estate del 1997. Fu un grande successo.
Con un cast di attori giovani, oggi molto famosi, tra cui Sarah Michelle Gellera (diventata una diva grazie a Buffy), Ryan Phillippe (che all’epoca usciva vittorioso dopo Cruel Intenstions), Jennifer Love Hewitt (oggi conosciuta per il ruolo in Ghost Whisperer) e Freddie Prinze JR, So cosa hai fatto si impose come un fenomeno di massa. Tanto da diventare non solo un successo di pubblico ma anche di critica.
Anche se etichettato un film di serie B solo perché è uno slasher movie, nel tempo non ha perso il suo appeal. Infatti, è diventato un caposaldo per il genere.
Con due seguiti all’attivo (di cui uno uscito solo per l’home video), una serie tv su Amazon Prime Video, dal 16 giugno il mito di So cosa hai fatto torna al cinema. Con un nuovo cast e il ritorno di due volti noti della “saga classica” e una storia tutta nuova, il film segna il suo ritorno sul grande schermo. Si spera che possa ottenere lo stesso plauso che ha avuto più di 20 anni fa. Sarà così? Tutto è ancora da vedere. Nell’attesa, ecco quali sono le novità più interessanti.
So cosa hai fatto, dopo 28 anni l’incubo è di nuovo al cinema
Non si tratta né di un vero e proprio sequel né di un reboot. So cosa hai (usando la terminologia della Gen Z) viene presentato come un requel. Questo significa che il film presenta gli stessi meccanismi del lungometraggio precedente. Però la storia viene rimescolata. Ci sono personaggi nuovi che entrano in contatto con quelli “vecchi” ormai adulti. Si vuole dare un senso di continuità. Ma, allo stesso tempo, il franchise si spinge verso il futuro.
Dopo aver causato inavvertitamente un incidente d’auto mortale, cinque amici nascondono il loro coinvolgimento. Fanno un patto per mantenere il segreto evitando di affrontare le conseguenze. Un anno dopo, il loro passato torna a tormentarli. Sono costretti a confrontarsi con una terribile verità: qualcuno conosce quello che hanno fatto la scorsa estate ed è deciso a vendicarsi. Gli amici, perseguitati uno a uno da un assassino, scoprono che è già successo in passato. Si rivolgono ai due sopravvissuti del “Massacro di Southport” del 1997 per chiedere aiuto. Così i sopravvissuti alla precedente mattanza diventano le pedine necessarie per sbrogliare il nodo alla matassa.

Una saga horror che ha ridefinito i concetti del genere
Come succede nel mondo delle serie tv, anche il cinema ricicla se stesso senza riuscire mai a trovare un progetto originale. Purtroppo, in un momento in cui scarseggia la creatività, si attinge sempre al nostro passato e alla nostra stessa tradizione. È un tentativo di ritrovare il “successo” sicuro. E il nuovo film del franchise di So cosa hai fatto spera di trovarlo con facilità.
Anche se il cinema e il modo di fruirlo è cambiato nel corso degli ultimi 5 anni (a causa della pandemia), il passato fa gola a tutti. È come se fosse una bolla in cui è bello poter vivere. E nell’ottica di riscoperta dei suoi grandi cult, So cosa hai fatto si cala alla perfezione in un mood che sta regalando tanti consensi tra il pubblico. Questo perché, nel suo piccolo, ha rappresentato un punto di svolta per il genere horror al cinema. Ha portato avanti un’innovazione nei dialoghi, nel plot e nella messa in scena, celebrando sia i vinti che i vincitori.
Il sequel e la fallimentare serie tv
Non è stato l’unico film del franchise riportato al cinema. Con il titolo di “Incubo finale”, i due sopravvissuti del primo film si sono trovati faccia a faccia con il loro nemico. Il sequel arrivò nei cinema nel 1998. Leggenda mortale, del 2006 e uscito solo in home video, riprende il tema del film originale. Lo ripropone con un cast diverso e senza legami con i precedenti. Di tutt’altra natura è stata la serie tv del 2021 presentata su Amazon Prime Video. Un po’ come è accaduto con quella di Cruel Intentions, il progetto non ha trovato il favore del pubblico. Infatti, è stata cancellata dopo 8 episodi e una sola stagione.